domenica 26 luglio 2015

Verlaine, Parnassiano e maledetto

Orfeo, Odilon Redon



Arte Poetica di Paul Verlaine


La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.

Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all'esatto si unisce l'incerto.

Son gli occhi belli dietro alle velette,
l'immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d'autunno intepidito
l'azzurro opaco delle chiare stelle!

Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!

Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
il crudele Motteggio e il Riso impuro
che fanno lacrimare l'occhio dell'Azzurro,
e tutto quest'aglio di bassa cucina!

lunedì 13 luglio 2015

Rosselli, generazione degli anni trenta

Calle, Basso Ragni



I fiori vengono in dono e poi si dilatano di Amelia Rosselli


I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.

Il mondo è un dente strappato
non chiedetemi perché
io oggi abbia tanti anni
la pioggia è sterile.

Puntando ai semi distrutti
eri l'unione appassita che cercavo
rubare il cuore d'un altro per poi servirsene.

La speranza è un danno forse definitivo
le monete risuonano crude nel marmo
della mano.

Convincevo il mostro ad appartarsi
nelle stanze pulite d'un albergo immaginario
v'erano nei boschi piccole vipere imbalsamate.

Mi truccai a prete della poesia
ma ero morta alla vita
le viscere che si perdono
in un tafferuglio
ne muori spazzato via dalla scienza.

Il mondo è sottile e piano:
pochi elefanti vi girano, ottusi.


martedì 7 luglio 2015

Mutis, smisurata preghiera

Mosè (o Il nucleo solare), Frida Kahlo



Amen di Álvaro Mutis


Che la morte ti accolga
con tutti i tuoi sogni intatti.
Di ritorno da una furiosa adolescenza,
all'inizio delle vacanze che non ti hanno mai concesso,
la morte t’individuerà con un suo primo avviso.
Aprirà i tuoi occhi alle sue vaste acque,
t’inizierà nella sua brezza costante d'altro mondo.
La morte confonderà i tuoi sogni
e in essi riconoscerà i segni
da lei lasciati un tempo,
come un cacciatore che di ritorno
riconosce le sue tracce sull'aperto sentiero.

giovedì 2 luglio 2015

Wojtyla, Uomo, Poeta e Santo

Dipinto donato dal pittore riccionese Piero Vanni a San Giovanni Paolo II il 26 Febbraio 2003



Lo stupore di San Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)


Seno di bosco discende
al ritmo di montuose fiumare.
Questo ritmo mi rivela Te,
il Verbo Primordiale.
Com'è stupendo il Tuo silenzio
in tutto ciò che da ogni dove propala
un mondo reale...
che assieme al seno di bosco
scende giù da ogni versante...
tutto ciò che con sé trascina
l'argentata cascata del torrente,
che dal monte cade ritmato,
trasportato dalla propria corrente...
- dove trasportato?

Che hai detto, torrente di monte?
In che luogo t'incontri con me?
Con me che sono altresì perituro
come te, siffatto...
Ma cosiffatto come te?

(Di fermarmi qui, acconsenti -
consentimi di fermarmi al varco,
ecco uno di questi semplici portenti).
Non si stupisce una fiumara scendente
e silenziosamente discendono i boschi
al ritmo del torrente
- però un umano si meraviglia.
Il varco che un mondo trapassa attraverso l'uomo
è dello stupore la soglia,
(una volta, proprio questo portento fu nominato "Adamo").
Ed era solo, col suo stupore,
tra le creature senza meraviglia
- per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.
L'uomo, con loro, scorreva sull'onda dello stupore!
Meravigliandosi, sempre emergeva
dal maroso che lo trasportava,
come per dire a tutto il mondo:
"fermati! - in me hai un porto,
in me c'è quel luogo d'incontro
col Primordiale Verbo" -
"fermati, questo trapasso ha un senso,
ha un senso... ha un senso... ha un senso!"